Il risultato è una collezione ricchissima di suggestioni, riferimenti cromatici, materici e di design, in un mix equilibrato che da vita ad innovazioni mai ostentate.
L’ispirazione artistica fra bronzi di Riace tanto cari al designer calanbrese passando per l’arte di Mark Rothko, è stata trasformata in un processo complesso orientato alla strutturazione di molteplici layer di stampa, applicati su materiali come nylon, la seta, il lino e il tencel.
Ogni pattern grafico, ogni stampa è sapientemente frutto di un percorso non soltanto di ricerca e di archivio, ma oggetto di una processualità in cui l’arte e l’artigianato diventano tecnica, per rendere seriale ciò che è unico e unico ed inconfondibile ciò che è seriale.
Emblematico in tal senso è l’abito sartoriale da uomo con la stampa ispirata all’arte di Mark Rothko, realizzato in nylon, con una stampa frutto non di una mera digitalizzazione, ma dapprima di una realizzazione del quadro stesso in olio su tela (3 metri per 3), per poi essere scansionato e resto seriale per la stampa su nylon, ma anche su tessuti preziosi come la seta. Il risultato è qualcosa di molto più profondo di una stampa, poiché in questo modo permane sul tessuto la profondità e la materialità della pennellata.
Il medesimo approccio adattivo è riscontrabile nei pantaloni in tuta, ispirati alle tute in acetato, ma realizzati in seta e lino o nelle stampe tie dye, di cui Danilo Paura è maestro indiscusso ormai da tempo, tanto da farle spaziare dalle camicie in seta alle felpe, fino ad arrivare alle cravatte.
La scelta di una location dal forte valore simbolico come Les Arcanistes e il progetto speciale denominato “Adaptive Studio” in collaborazione con lo street artist “Red the New Older” e lo studio We Me, ha infine confermato le ambizioni di un designer che tende a voler anzitutto consolidare la propria brand culture e il proprio heritage.