Centrestage ci accoglie ancora una volta sul territorio cinese, nella città di Hong Kong, con la quarta edizione della fiera dedicata a designer emergenti lanciata nel 2016. Dal 4 al 7 settembre 2019, buyers provenienti da tutto il mondo si sono recati al centro conferenze ed esposizioni di Hong Kong dove hanno potuto scoprire più di 50 nuovi brand ed interagire con i rispettivi designers.
L’edizione di quest’anno ha visto partecipe anche Camera Buyer Italia: i buyer delle boutique associate, tra cui Giacomo Vannucini di Tricot, Stefano Danesi di Julian Fashion, Andrea Vezzoli di Cuccuini, Carolina Stigliano di Coltorti, Giulia Moretti di Dell’Oglio, Luciano Nardi di D’Aniello ed Alessio Couzzo di Modes, ci hanno riportato la loro esperienza.
“L’esperienza è stata senza dubbio ben organizzata e formativa” commenta Giacomo Vannuccini, che al tempo stesso lamenta di sfilate ancora troppo lacunose per un mercato internazionale; come migliorare? Il suo consiglio per la prossima edizione è “cercare di coinvolgere più brand internazionali per rendere la fiera un vero e proprio hub di scambio tra nuovi creativi asiatici e occidentali. Una piattaforma per esplorare potenzialità di partnership e collaborazione”.
Stefano Danesi ha invece apprezzato le potenzialità della fiera, definendola “giovane e con ampi margini di crescita” criticando però le competenze di alcuni brand da un punto di vista commerciale “…linesheet approssimative, minimi richiesti (con quantità altissime), markup troppo bassi considerati i costi di spedizione, etc”.
C’è poi chi ha già selezionato alcuni brand, come Andrea Vezzoli di Cuccuini, che durante l’intervista ne ha menzionati alcuni “…ho potuto individuare alcuni brand che continuerò a monitorare, come Necro Poon, Demo, Sinclair e Tatiana Luna”, esprimendo anche un giudizio positivo sulla fiera e l’organizzazione.
Condividono gli stessi ideali anche gli altri buyer presenti alla fiera, come Carolina Stigliano di Coltorti, che ha raccolto una serie di potenziali brand;
Giulia Moretti che sulla linea di Stefano Danesi critica la debolezza degli espositori dal lato commerciale;
un’esperienza di arricchimento per Luciano Nardi, che sta già preannunciando la presenza per la prossima edizione della boutique D’Aniello andandosi così ad allineare alle aspettative di Alessio Couzzo di Modes.
C’è chi vede la possibilità di miglioramenti e chi è rimasto piacevolmente sorpreso dall’esibizione, dall’organizzazione e dagli spazi, ma l’impatto generale è stato decisamente positivo. Proiettata in un’ottica di continua crescita, la fiera, giovane e dinamica, detiene tutte le credenziali per poter generare maggior affluenza di buyer internazionali.